E quando la stanza è al semibuio, in un silenzio teso, assoluto, impressionante… ghinnn un gatto. Non importa, non è mica un giallo. E quando in un pomeriggio caldo, pomeriggio? Boh, non importa. E quando sei lì sopra di lei fermo, rilassato, anche lei ferma, non si sa se rilassata.
Riassumiamo, io avevo avuto l’orgasmo.. ghinnn! Niente a che vedere con quelli che mi organizzo da solo eh, ma un discreto orgasmo per essere in due.
E quando sei lì sopra di lei, con lo sguardo intelligente dell’uomo soddisfatto, pensi, avrei voglia di fumare. Non puoi. Perché c’è questo senso bello dei due corpi uno sopra l’altro, e senti il tuo poggiare dolcemente, con tutti i muscoli rilassati, sessantacinque chili, e pensi, le peserò troppo?
E’ qui, che ti rovesci sul fianco, esattamente un minuto dopo, soltanto un minuto, dopo l’uomo normale. E tenti anche una carezza ... ghinnn, per indagare. Già, se lei fosse stata bene, in un certo senso …. Riassumiamo, io ho avuto l’orgasmo. Lei, non si sa, del resto non si sa mai.
Maledizione un complotto, un uomo va con una donna una volta, due volte, dieci volte e non sa mai se lei. Difficile anche da chiedere. Generalmente la domanda è, (a voce alta) sei stata bene? Più piano, con dolcezza, eh, sei stata bene? E di là, sì certo. Certo cosa? Come mi fa incazzare la gente che non vuol capire. Mi spiego meglio scusa, no, voglio dire, he he, per l’uomo è chiaro, no? Cioè, cioè si vede cioè quando, quando arriva al massimo no, come dire, è evidente no ecco, c’è la prova. Sì ma, lei, voglio dire, le donne ... come funzionano?
Maledizione, non c’è la prova, è per questo, che si sta qui nudi come cretini a domandarci com’è andata.
E allora viene fuori la naturalezza la tecnica e il gesto stonato, e il non tener conto dell’altro, e titic e titic e titic, e i tempi diversi e la sintonia e la pienezza e Wilhelm Reich e titic e titic e l’abbandono e il perdersi, e io mi perdo e tu non ti perdi e titic e titic, un lavoro di coscienza, di precisione. E’ la partita doppia degli orgasmi.
Intanto la luce, filtra appena dalla finestra, una luce bianca silenziosa, bellissima, non importa, non siamo mica qui per fare delle fotografie dai, e titic e titc e titc...la rivincita? No, per carità, non potrei. Già, e perché prima potevo? Che mistero. Lei potrebbe ancora, potrebbe sempre, anche quella lì è bella eh!
Silenzio, silenzio di tomba. Non può durare questo silenzio. Si sente un gorgoglio, blblba ... Ah no niente, una pancia, blu-blu-blu, sono liquidi che si muovono, si spostano, normalissimo, non mi fanno paura le cose scientifiche blblbl... Però una pancia che brontola è sempre un po’ fastidiosa eh, non si sa mai se è la sua o la mia.
Bisognerebbe amarla una pancia, voglio dire, dentro, invece di restare sempre in superficie. Bisognerebbe amare tutto di una persona, il fegato lo stomaco la coratella.
Bisognerebbe esporle le cose, farle vedere. Guarda le stelle marine, sempre con lo stomaco di fuori, ohe mica discorsi eh, mai viste fare teorie sull’amore, le stelle marine, trac! ...
Bisognerebbe parlare di meno e andare in giro con tutto di fuori. Oh Dio insomma, non so se lei mi piacerebbe col fegato in mano, mancanza di abitudine, bisogne¬rebbe studiare un po’ d’anatomia, si fa per dire, invece di fare all’amore così a cazzo!
L’ho sempre detto, se vuoi sciupare un amicizia con una persona facci all’amore. E dopo? Ci vuole troppa comprensione, per trasformare in dolcezza una cosa venuta male. Ti rimetti la camicia lentamente, ti allacci una scarpa, e questa operazione ti sembra che duri tutto il pomeriggio, pomeriggio? ... Mah, non importa titic titic titic
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