(parole di Roberto Kunstler)
Con un pensiero che volava libero nell'aria...
Guidando i mercenari in via del tutto straordinaria...
Presero l'Europa...presero NewYork...
Ed era già di moda una musica nei metro...
Con un pretesto inutile lo vennero a cercare...
Lui che sapeva sempre cosa dire, cosa fare...
Si vide circondato da chi gli fu fedele..
Credendo di sognare disse "Bene...
Sapete che la guerra è una vecchia commedia...una scomoda sedia...
La caccia a un nemico cle alla fine tu non sai....riconoscere..."
Gli occhi si parlano...e poi non sanno fingere...
E anche voi maschere...senza più nascondere...
La colpa mi dirai è un po' di tutti...
Ma solo qualcuno pagherà..
E chi ha sbagliato ancora non si sa...
Ma il caso volle che nessuno vinse la partita...
Dopo la guerra non restò che fumo tra le dita...
E un treno sta arrivando...da dietro la collina...
E tutto sembra quasi come prima...
Così la gente del paese dice che è normale...
Che non restava neanche molto tempo per pensare..
Qualcuno disse è falso...qualcuno disse è vero...
E il caso restò avvolto dal mistero..
Ma la fine del racconto non ha una morale
Niente di speciale ...o da farti sembrare tutta questa crudeltà...
Un'abitudine...
Possono rubare amore come se...
Fosse loro quello che incontrano lungo il cammino...
Dicono che vengono a difendere...
Ma la pace che tutti aspettavano ancora non c'è..
Ma lassù...vedo già una luce splendere...
E dall'ovest fino all'est forse un giorno arriverà da te...
Come per magia ancora l'allegria nei nostri cuori tornerà...
E un nuovo mondo sta nascendo già...
Nel segno di quel mondo che verrà...
Nel segno di quel mondo che verrà...
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