Cammino come un marziano
Come un malato, come un mascalzone
Per le strade di Roma
Vedo passare persone e cani
E pretoriani con la sirena
E mi va l'anima in pena
Mi viene voglia di menare le mani
Mi viene voglia di cambiarmi il cognome
Cammino da sempre sopra i pezzi di vetro
E non ho mai capito come
Ma dimmi dov'è la tua mano
Dimmi dov'è il tuo cuore
Povero me! Povero me! Povero me!
Non ho nemmeno un amico qualunque per bere un caffè
Povero me! Povero me! Povero me!
Mi guardo intorno e sono tutti migliori di me
Povero me! Povero me! Povero me!
Guarda che pioggia di acqua e di foglie
Che povero autunno che è
Guarda che pioggia di acqua e di foglie
Che povero autunno che è
Cammino come un dissidente
Come un deragliato, come un disertore
Senza nemmeno un cappello
O un ombrello da aprire
Ho il cervello in manette
Dico cose già dette e vedo cose già viste
I simpatici mi stanno antipatici
I comici mi rendono triste
Mi fa paura il silenzio
Ma non sopporto il rumore
Dove sarà la tua mano, dolce,
Dove sarà il tuo amore?
Povero me! Povero me! Povero me!
Mi guardo intorno e sono tutti migliori di me
Povero me! Povero me! Povero me!
Guarda che pioggia di acqua e di foglie
Che povero autunno che è
Guarda che pioggia di acqua e di foglie
Che povero autunno che è.
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