Permette, signorina, mi chiamo Francesco
Ho un cappello colorato e la luna di traverso
Prendo qui il caffé tutte le mattine
La vedo ogni giorno prima di uscire.
Permette, signorina, non sarò invadente
Anche se cammino con il salvagente
Con gli occhiali da sole per vederci male
Tanto non c'è niente per cui la pena vale
Tanto il gioco la candela non vale!
Mi vedo bene col futuro da eremita
Col legno da rabdomante ed una calamita
Con la barba di due mesi ed un cane randagio
Signorina, le verrebbe con me, adagio adagio?
Andremmo a pesca sui fiumi e sui torrenti
Lontano dai rumori e dai risentimenti
Dalla radio, dai taxi e dalla televisione
Pensi che goduria, pensi che passione!
Pensi che goduria e che passione.
Evaderemmo il fisco e la cassa malati
Vivremo da veri spericolati
Senza pensione né armi né polizia
Senza le lamentele della vecchia zia!
Non avremo vicini da salutare
Né luce né telefono da pagare
Ma avremo le stelle e ogni tanto la luna
Con una buona dose di fortuna
Con una buona dose di fortuna.
Permette, signorina, non è mancanza di tatto
È solamente una questione di olfatto
La sento la donna della mia vita
Lo vedo dal suo sguardo e da come muove le dita
Lo so da come sbuffa d'impazienza
È segno di carattere e di coerenza
Ma io sono testardo e so aspettare
Se c'è un progetto da realizzare.
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