Certe volte ho le vertigini
Di notte o di mattina, ma
Non c'è tempo di voltarsi.
Certe volte sento battere
Il mio cuore troppo forte, ma
Non c'è modo di ascoltarsi.
Certe volte le parole sono troppe
Sono vite artificiali, ma
Non ci son segni da farsi.
Fra i tuoi libri i tuoi squilibri
I tuoi equilibri, dio
Che fatica organizzarsi.
Tra le vite artificiali
E le morti naturali, noi
Non è facile salvarsi.
Ma lo senti questo flauto
Che respira col tuo corpo, noi
È un modo di chiamarsi.
Certe volte faccio sogni tanto brutti
Che non so se sono sveglio, ma
Non c'è tempo di svegliarsi.
Certe volte piove veramente troppo
Tutto il giorno, ma
Non c'è modo di bagnarsi.
Certe volte mi ricordo
Tutto quello che mi hai dato, ma
Come fare a ricordarsi.
Certe volte mi addormento
Anche da sveglio guardo, sento, ma
Che fatica addormentarsi.
Tra le vite artificiali
E le morti naturali, noi
Non è facile salvarsi.
Ma lo senti questo flauto
Che respira nel tuo corpo, noi
È un modo di chiamarsi.
Tra le vite artificiali
E le morti naturali, noi
Non è facile salvarsi.
Ma lo senti questo flauto
Che respira nel tuo corpo, noi
È un modo di chiamarsi.
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