A niente serve scappare,
bere per dimenticare
non riusciamo ad evitare noi stessi,
leggeri o repressi, allegri o depressi
È il nostro io che c'insegue
lui si sposta con noi
è dentro nel fondo e non molla un momento
nel centro del mondo che è dentro di noi
E prima ci affligge, poi ci dà la speranza
poi di nuovo ci sfianca
E ci costringe a soffrire
per provare a capire poi di corsa a dormire
Farsi un po' compatire
fingendo di sopportare
ma in fretta pronti a mollare
la fatica o il piacere
l'astinenza ci prostra quanto la dipendenza
Ascoltandosi dentro
rovistando nel fondo
precipitando per rincorrere un senso
e continuando invece
a muoversi in tondo
a muoversi in tondo
Abbiamo la nausea del bello e del brutto
del poco e del tutto
e alla fine è noi stessi
che proprio non sopportiamo, e che al limite odiamo
Chi per questo si ammazza
e c'è chi dorme in terrazza
chi poi se la spassa
e infine stramazza chiudendo una vita di corse e rincorse
Chi continua a drogarsi perché vuole stordirsi
stremato dai troppi ricorsi
chi intende punirsi
chi vuole sposarsi e quindi pentirsi
Sfiniti dal senso
e dal sentimento
continuiamo a pensare
evitando di agire
siamo i pessimi allievi di cattivi maestri
Ascoltandosi dentro
rovistando nel fondo
precipitando per rincorrere un senso
e continuando invece
a muoversi in tondo
a muoversi in tondo
Chi sceglie un lavoro
e un modesto decoro
che il nostro IO poi divora
quando s'impone e pretende
è un padrone esigente!
Come animale vorace - di tutto capace
che invade e frantuma - la nostra testa che fuma
E il cervello consuma ogni tipo di schiuma
Ascoltandosi dentro
rovistando nel fondo
precipitando per rincorrere un senso
e continuando invece
a muoversi in tondo
a muoversi in tondo
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