Fido era un cane buono ma in quello stupido paese non c'era nessun uomo che da padrone se lo prese. Lo conoscevano un pò tutti, Francesco il tabaccaio, i monelli e i farabutti, perfino il sindaco ed il notaio. Era sempre fra le gente o nella piazza che dormiva ma lui vegliava con la mente su tutto ciò che succedeva la sera fra i rifiuti ed al mattino era Morena che sfamava lui ed i gatti con gli avanzi della cena, ma Fido era un cane buono ed ormai s'era affezionato e come quello di nessuno di giorno e di notte era schernito ma un giorno davvero strano come un raggio di sole all'orizzonte ormai lontano spuntò una cagna senza nome in cerca di fortuna o forse di un pò d'amore. Aveva gli occhi della luna e la coda di un colore uguale a quelle notti quando insieme andarono via dal quel paese di bigotti di assurdità ed ipocrisia. Le mattine erano davvero strane, erano grigie e sembravano vuote senza Fido per le strade ad andar dietro ad ogni quattro ruote ma la voce si diffuse e si misero in cammino, chi ordinate chi confuse le persone del paesino. Lo cercavano un pò tutti, c'era Francesco il tabaccaio, i monelli ed i farabutti, persino il sindaco ed il notaio, ma dopo quanlche giorno di ricerche un pò infruttuose, imboccarono il ritorno a testa china e a mani vuote. C'era una volta un cane, era biancio ed aveva una macchia nera sul muso, ogni volta che lo incontravo, lui mi guardava, scodinzolava e poi in silenzio se ne andava...
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